Lo sapevate che il pluriball era nato come carta da parati? Macheddavvero?! Sì, e fu un fallimento! Siamo abituati a leggere di fallimenti gastronomici diventati piatti di grande successo, come la crêpe Suzette o il Gorgonzola, e non pensiamo che alcuni degli oggetti che indossiamo o utilizziamo abitualmente sono nati per essere utilizzati in altri settori, diversi da quelli nei quali vengono attualmente impiegati. Invenzioni fallimentari che poi si sono rivelate funzionali in altri ambiti.
Il pluriball, da wannnabe elemento di arredo a materiale da imballaggio
Gran parte delle invenzioni che hanno fatto la storia sono nate in un garage, vi dicono niente un iconico dolcevita nero e il logo di una mela morsicata? Alla fine degli anni ’50 Alfred W. Fielding e Marc Chavannes, chiusi in un garage del New Yersey, erano intenti a fare esperimenti per creare una carta da parati che arredasse e fosse facile da pulire.
Durante un tentativo passarono due tende in plastica in una termosigillatrice prestando cura che tra i due fogli si formasse uno strato di bolle d’aria. Risultò abbastanza deludente come carta da parati ma i due pensarono che si potesse utilizzare per un altro scopo, anche se non era ancora ben chiaro per cosa. Ci rimurginarono sopra per mesi tentando di proporre questo materiale come isolante termico ma niente di fatto.
Un giorno arrivò l’illuminazione che li portò a proporre questo strano film a bolle d’aria nel settore del packaging. Bingo! Chiamarono la loro invenzione bubble wrap, vendettero il brevetto e pian piano il pluriball si diffuse come materiale da imballaggio. Ed ecco come da un fallimento è nato uno dei prodotti più utilizzati per imballare e proteggere gli oggetti.
Dal fallimento al successo: scopriamo gli altri prodotti
I foglietti riposizionabili Post-It®
È l’anno 1968 e dei ricercatori della 3M lavorano alla creazione di una colla super resistente, tanto resistente da poter incollare le ali di un aereo. Il risultato delle formule chimiche non restituisce però il prodotto cercato: la colla che si trovano tra le mani non si attacca come avrebbe dovuto. Al contrario è in grado di attaccarsi e staccarsi dalle superfici senza rovinarle o macchiarle… un fallimento! Poi l’illuminazione che porta al successo di questo particolare adesivo: dei memo che si possono attaccare e staccare. Nascono così i foglietti gialli Post-It®, uno dei prodotti più venduti dell’azienda statunitense.
Storia della Bic for her
La storia della famosissima penna a sfera è tutto fuorché fallimentare e nasce dall’eclettica mente di László Bíró. Professione giornalista, un giorno si è chiesto perché l’inchiostro della penna stilografica lasciasse macchie indelebili mentre l’inchiostro sul giornale fresco di stampa fosse impeccabile e senza sbavature. Trovò presto la soluzione a questo suo quesito e creò il prototipo della prima e costosissima penna a sfera. László vendette il brevetto della penna a Marcel Bich (da qui il nome) che iniziò la produzione in fabbrica nel 1950.
Fin qui tutto bene, adesso arriva il fallimento: una scelta di marketing ha portata alla nascita della Bic for her, una penna dal packaging tutto rosa e brillantini che ha suscitato non poca ilarità e sdegno dentro e fuori dal Web. Vale il detto “bene o male purché se ne parli”? Potrebbe, visto che anche noi siam qui a parlarne. Forse quella scelta di marketing fu tutto fuorché sbagliata.
I Kleenex, i fazzoletti doppio velo
Oggi li utilizziamo come fazzoletti usa e getta ma all’inizio della loro storia furono distribuiti come filtri per le mascherine antigas all’esercito americano. Non fu una scelta vincente e dopo la prima guerra mondiale la Kimberly-Clark li pubblicizzò come fazzoletti per rimuovere il trucco fino a quando un ricercatore della società non ebbe un forte attacco di allergia e utilizzò le veline per soffiarsi il naso. Eureka! E così nacquero i Kleenex, i famosi fazzoletti usa e getta.
La prossima volta che “Non tutte le ciambelle nascono col buco” riflettiamo su un possibile diverso utilizzo del nuovo nato, chissà che da un fallimento non nasca una nuovo e strabiliante prodotto di successo. Certo che se poi volevate proprio delle ciambelle col buco non vi resta altro che prendere un bicchiere e agire sulla ciambella mal riuscita!
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